Gli champagne rosé sono forse la tipologia di champagne meno nota e meno bevuta in Italia.
La loro particolarità consiste innanzitutto nel fatto che possono essere prodotti con due metodi diversi: per assemblaggio oppure per macerazione/salasso.
Lo champagne rosé è uno dei pochi rosé in cui è ammesso l’assemblaggio, ovvero il semplice mix di vino bianco e rosso.
Nel caso degli champagne da macerazione o salasso invece si parte da 100% uve a bacca rossa che vengono lasciate macerare pochi giorni, finché il mosto non raggiunge il colore desiderato. Nel caso della macerazione, il mosto viene poi pressato e interamente utilizzato per la produzione del rosé. Nel caso del salasso, invece, viene prelevato dal mosto la parte più chiara, con cui si produrrà il rosé, mentre il resto viene lasciato macerare ulteriormente per poi produrre un vino rosso.
Ancorché spesso in Champagne si utilizzi il termine di salasso (saignée, in francese), in realtà si tratta spesso di rosé di macerazione.
La macerazione/salasso è una tecnica più difficile perché il momento della svinatura è cruciale per stabilire al tempo stesso le caratteristiche ottiche, olfattive e gustative del prodotto finale.
Insomma, in un istante ci si gioca tutto. Come si vedrà leggendo sotto, in generale gli champagne rosé hanno note leggermente più vinose, e si caratterizzano spesso per note leggermente amaricanti che danno al rosé il suo stile unico e distintivo.
Gli champagne rosé sono champagne gastronomici e da tutto pasto, e come nel caso dell’ultimo in degustazione, si possono accompagnare particolarmente bene anche con dolci al cioccolato, proprio in virtù di quella tendenza amara appena accennata.
Agathe Bursin, Crémant d’Alsace Rosé, Brut. Rosé di macerazione 100% Pinot Nero, si presenta con un fascinoso color rosa confetto e con una delicatissima trama aromatica in cui dominano i petali di rosa. In bocca è esile e discreto, preciso e controllato. Il perlage è fine e persistente. Ai voti è il vino che ha riscosso il maggiore consenso. Perfetto nel suo registro stilistico, una bevibilità irresistibile che non ritroveremo in nessuna delle bottiglie successive.
Arnaud Moreau, Champagne Rosé, Brut, Grand cru: da base 2017, 70% Pinot nero e 30% chardonnay, con aggiunta di 10% di Coteaux Champenois. Grand Cru di Bouzy, in bocca rilascia tutta la potenza materica di questo territorio. E’ potente, minerale, lungo e quasi sapido.
Hervé Dubois, Champagne Rosé Brut Grand Cru: da base 2019 100% Chardonnay da Avize, Cramant, e Oger, con aggiunta di 10% di Coteaux Champenois da Verzenay, vinificato in Barrique. Colore rosso ciliegia brillante, un naso fine e fruttato, molto centrato sui frutti rossi, soprattutto ciliegia. In bocca domina la trama fresca e minerale dello chardonnay, che contrasta in modo netto e deciso con lo champagne precedente.
Taisne-Riocour, Rosé de Saignée. 100% Pinot Nero 2018 dalla Cote de Bar. Emergono note più vinose e la tipica finale amaricante dei rosé de saignée. Il perlage è più evanescente, in bocca è vellutato, elegante e discreto. Sicuramente il vino più elegante di tutta la batteria, su toni molto sussurrati.